Aumentano i casi di persone in cui gli effetti degli anticorpi prodotti dal vaccino scompaiono dopo pochi mesi. Dovremo vaccinarci tutti gli anni contro il Covid?
Secondo quanto riportato da alcuni media sarebbe in crescita il numero delle persone che scoprono di non aver sviluppato gli anticorpi dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid. Scientificamente si chiamano “non responder”, casi che esistono da sempre, addirittura è possibile sapere se un neonato ha scritto nel suo bagaglio genetico che è un “non responder” e che circa il 4% degli adulti non risponde alla vaccinazione anti-epatite B. “Nel caso dei vaccini anti-Covid è ancora troppo presto per sapere quanto queste situazioni siano effettivamente presenti” ci ha detto Guido Forni, già professore di Immunologia all’Università di Torino e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei. “Ogni persona ha un suo sistema immunitario che produce più o meno anticorpi e che reagisce a determinati vaccini in modo diverso”.
L’ipotesi però di un terzo vaccino, ci ha detto ancora, o addirittura di un richiamo annuale, non è da escludersi: “Tutto dipende da come andrà a finire con questo virus. Altri coronavirus sono scomparsi da soli, di questo ancora non possiamo sapere nulla, dobbiamo aspettare”.
L’aumento di persone che non producono anticorpi sufficienti con i vaccini anti-Covid è qualcosa che ci deve preoccuparentivo”
I vaccini stimolano il nostro sistema immunitario, lo istruiscono. In alcuni casi queste istruzioni non sono sufficienti, il nostro sistema immunitario non è abbastanza efficace, tante volte il sistema anticorpale è basso, però esiste già una memoria anticorpale insita.
Significa che comunque siamo coperti nonostante l’insufficienza di anticorpi?
In questo momento storico viviamo una attenzione molto forte sulla vaccinazione, nel desiderio di essere protetti, e la paura che ciò non accada, però è molto difficile valutarlo. E’ certo però che avere pochi anticorpi non vuol dire che non ci sia una memoria immunitaria nel nostro sistema. Il virus arriva e stimola una forte risposta.
Possiamo dirlo anche per il Covid?
Quello che succede è che rispetto agli altri vaccini non c’è stata questa tensione che c’è adesso nel voler sapere quanto siamo protetti. Oggi i dati di protezione indicano, almeno a tempi brevi, che la difesa dei vaccini è forte. Guardando i dati statistici di quante persone si sono ammalate dopo il vaccino, siamo davanti a numeri molto, molto bassi.
Ma è vero che si può anche nascere “non responder”?
Non responder dipende a che cosa, non significa non rispondere a tutto. Ci può essere chi non risponde a un determinato vaccino e questo può essere anche ereditato geneticamente. E’ vero che ci sono persone che hanno difficoltà a generare anticorpi, io stesso ho bassi livelli di anticorpi in genere. Il mio sistema immunitario produce meno anticorpi di altri. Il fatto è che in questo momento non sappiamo dare una indicazione precisa di quanti anticorpi produciamo con i vaccini anti-Covid, l’unica prova che abbiamo non è un indicatore preciso.
Come ci si accorge di aver prodotto pochi anticorpi? E’ vero che comunque bisognerà fare una terza dose o addirittura un vaccino annuale?
Tutto questo è vero, però il problema è che per sapere se la vaccinazione protegge per un anno bisogna che sia passato un anno. Finora i vaccini sono diventati di massa da pochissimi mesi, i dati che abbiamo li presumiamo su esperimenti su animali o prove su un piccolo campione di persone, parliamo di vaccini che sono stati utilizzati da pochissimo. Sicuramente è probabile che sia necessaria una vaccinazione annuale. Tutto dipende da come andrà a finire questo virus: scomparirà o diventerà sempre presente in piccola quantità per cui converrà vaccinarsi sempre? Sono prospettive che non sappiamo, abbiamo delle ipotesi. E’ probabile che la malattia non scompaia del tutto, ma – ripeto – sono ipotesi, prevedere il futuro è sempre difficile e in questo caso è molto difficile.
Quindi?
Abbiamo precedenti di coronavirus che sono scomparsi del tutto e potrebbe capitare così anche questa volta oppure il virus rimarrà tra noi e bisognerà sottoporsi a ulteriori vaccini. Abbiamo bisogno di tempo, tutto è stato estremamente veloce, al momento sappiamo che i test di anticorpi non sono stati categorizzati, ma se andiamo a vedere i dati epidemiologici sembra che la protezione garantita dai vaccini sia addirittura superiore al 94% che veniva dichiarato all’inizio. Sono pochissime le persone vaccinate che sono decedute perché hanno ripreso la malattia.
Intervista a Guido Forni
Il Sussidiario
30 Maggio 2021