Un catechista è stato ucciso nel sonno, un pastore rapito mentre predicava dall’altare in chiesa nell’ultima settimana. Già 1.470 cristiani uccisi nei primi quattro mesi del 2021
Nella notte di sabato un gruppo di uomini armati, sospettati di essere pastori fulani, ha attaccato con «armi sofisticate» il villaggio di Amudu, nello stato centrale di Nasarawa, in Nigeria. Mentre gli abitanti della minoranza etnica Tiv dormivano, hanno sparato all’impazzata, dando fuoco a negozi e case. Secondo i giornali locali, almeno tre persone sono rimaste uccise, tra le quali il catechista della parrocchia di San Matteo, Sydney Shirsha.
Pastore rapito in chiesa
A inizio settimana, riporta il Vanguard, in un villaggio vicino alla capitale Akure dello stato meridionale di Ondo, è stato rapito un pastore protestante, Otamayomi Ogedengbe, mentre si trovava in chiesa per una funzione religiosa. Mentre predicava dall’altare, i rapitori hanno fatto irruzione nella chiesa, puntandogli una pistola alla tempia e trascinandolo via davanti ai fedeli.
Sono solo i due ultimi episodi della persecuzione dei cristiani in Nigeria, facilitata dal caos e dallo stato di confusione in cui versa il paese. L’industria dei rapimenti cresce ogni giorno che passa, così come il conflitto portato avanti dai pastori Fulani, e i cristiani sono spesso le prime vittime di entrambi.
«Paese più pericoloso per i cristiani»
Secondo un rapporto appena realizzato da Intersociety Rule of Law, da gennaio ad aprile 2021 sono almeno 1.470 i cristiani uccisi e 2.200 quelli rapiti da gruppi islamisti, compresi Boko Haram e Fulani. Il dato indica che la violenza è addirittura in aumento nel paese, rispetto all’anno scorso. Nel 2020, infatti, secondo Open Doors sono rimasti uccisi per la loro fede 3.530 cristiani. La Nigeria si conferma così il «paese più pericoloso dove essere cristiani».
Redazione 17 maggio 2021
La Nigeria si conferma il «paese più pericoloso dove essere cristiani»