Quante ore, ogni giorno, passiamo al cellulare? Sicuramente più di quante dovremmo. Giornate intere a condividere foto, stati d’animo e notizie con il rischio di perdere il contatto che più conta davvero, quello con la realtà. Una situazione comune a molti che può sfociare in una vera e propria malattia: la nomofobia, vale a dire la paura incontrollata di rimanere sconnessi dalla rete. Una patologia recente ma destinata a coinvolgere sempre più persone, giovanissime e non solo, per la quale anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha lanciato l’allarme: “Tutto ciò che non vorremmo è che per la dipendenza da smartphone si finisse poi in ospedale.
Il tema delle dipendenze dalle tecnologie, che è un nuovo mondo di dipendenze che si affaccia nella nostra realtà, non è da sottovalutare.” Proprio in risposta a questo appello è nato lo SconnessiDay: l’invito, almeno per un’ora al giorno, tutti i giorni, dalle 20.30 alle 21.30, a spegnere il cellulare. Un orario, non a caso, che coincide con quello della cena, in cui dovremmo riunirci a tavola coi nostri cari, recuperando un dialogo troppo spesso interrotto. Se va bene quindi spegnere il cellulare per disintossicarsi dalla rete, è ancor più importante tornare a comunicare al di là dello schermo. Solo così torneremo ad essere veramente noi stessi.
Fonte: http://www.sconnessiday.it/