I sostenitori dell’aborto spesso affermano che la pillola abortiva – a cui possono accedere anche le minorenni – è sicura… così sicura che si sta spingendo affinché venga dispensata senza alcuna supervisione medica. In Italia, Speranza ha consentito l’uso della RU 486 fino a 9 settimane e anche in day hospital (cioè, l’aborto può avvenire “comodamente” a casa: è il primo passo. All’estero già si pratica l’aborto a distanza, per telefono o per videochiamata.
Uno studio di Telelabortion pubblicato di recente negli Usa, supporta la tesi abortista perché “solo” il 6% deile “conseguenze note” della pillola abortiva ha comportato corse al pronto soccorso e cure urgenti, e gravi eventi avversi. Una percentuale certamente piccola. Ma se il totale degli aborti chimici registrato nel 2017 del Guttmacher Institute era 339.640, il 6% significa che 20.380 donne, nell’anno, sono state danneggiate dalla pillola abortiva.
Sono poche o tante? Dipende dalla considerazione che si ha per la donna, per ciascuna donna.
Lo studio è stato sponsorizzato da Gynuity Health Projects (GHP), un gruppo finanziato da organizzazioni con profondi legami storici con il movimento eugenetico americano.
C’è poi da dire che i dati raccolti sono certamente parziali. Uno studio osservazionale retrospettivo del 2018 sulle visite al pronto soccorso legate all’aborto negli Stati Uniti, che ha esaminato i dati 2009-2013 del Nationwide Emergency Department Sample, di un campione di 964 ospedali, ha rilevato che tra tutte le corse al pronto soccordo da parte di donne in età riproduttiva (189.480.685), solo lo 0,01% (= 27.941) era correlato all’aborto. Numero che lo studio considera piccolo. Ma il problema è che non esiste alcunaa norma federale che imponga di registrare le complicazioni legate all’aborto, cosa che gli autori hanno confermato.
E che dire del fatto che molti studi naloghi sono pubblicati sulla rivista Contraception, nata con un “generoso contributo” delle Fondazioni Packard e Buffett, finanziatori da sempre della compagnia che produce le pillole abortive, Danco Laboratories? Per non parlare dei donatori anonimi che finanziano studi sull’aborto e che potrebbero – dietro l’anonimato – nascondere grossi conflitti di interessi.
(https://www.liveaction.org/news/telabortion-abortion-pill-study-increased-complications-er/?inf_contact_key=2de746a6292345b49ef3665a316412f0842e902fbefb79ab9abae13bfcb46658&__cf_chl_jschl_tk__=pmd_lHdNhp50TeO5T_mGyLH7Bni0c7J5zOZ09VE9ntZ7ri0-1634587838-0-gqNtZGzNArujcnBszQhR)