Per il quindicesimo anno consecutivo si è verificato un aumento di casi di dolce morte. Gli scandali sui casi di dementi e le cifre ufficiali poco affidabili.
Per il quindicesimo anno consecutivo (cioè da quando esiste la legge) si è verificato un aumento di casi di eutanasia in Olanda. Nel 2017, secondo il rapporto ufficiale del governo, sono morte 6.585 persone, contro le 6.091 del 2016. Un incremento dell’8%. Dal 2002, quando è entrata in vigore la legge, l’aumento corrisponde invece a uno stratosferico 250%.
Aumenta rispetto all’anno scorso anche il numero di persone che hanno ricevuto l’iniezione letale perché affette da demenza, 169 casi contro i 141 del 2016, di cui tre in stato avanzato, mentre sono 83 le persone uccise per ragioni psichiatriche, contro le 60 del 2016.
Uno di questi casi è diventato tristemente famoso: una donna affetta da demenza in stato avanzato, che aveva fatto intendere in modo chiaro di non volere l’iniezione letale nel suo testamento biologico, è stata ugualmente uccisa. Non solo, il dottore della casa di cura per malati dove era stata alloggiata contro la sua volontà, ritenendo che la sua sofferenza le fosse ormai insopportabile, per «non causarle ulteriore stress», come è stato scritto nel rapporto inviato alla commissione di controllo sull’eutanasia, ha preferito non comunicare alla donna che l’avrebbe uccisa. Sapendo che lei era contraria, l’ha drogata versandole di nascosto un sedativo nel caffè. Una seconda dose di tranquillante le è stata data in seguito. Quando pareva ormai addormentata, il medico ha cominciato a praticarle una delle tre iniezioni necessarie per l’eutanasia ma la donna «ha reagito all’improvviso» cercando di tirarsi indietro. Allora il dottore, invece di fermarsi, ha chiesto ai familiari di tenerla ferma e ha terminato l’operazione. La donna è morta poco dopo.
Su 6.586 casi, solo 12 sono stati dichiarati dalla commissione. Quello appena riportato, è uno di questi, ma la commissione non ha ritenuto necessario trasferire il dossier alla procura per fare incriminare il medico di omicidio. In realtà, il numero dei casi è sicuramente superiore. Secondo uno studio pubblicato nell’agosto del 2017 dal New England Journal of Medicine (NEJM), intitolato “Decisioni sul fine vita in Olanda”, nel 2015 le persone vittime dell’eutanasia sono state almeno 7.254 e non 5561, come riportato ufficialmente. Poiché sono i medici che devono volontariamente comunicare i casi di eutanasia, molti semplicemente non vengono riportati. Il sistema è reso possibile dal fatto che la legge prevede che, anche quando viene compiuta un’iniezione letale, il medico debba indicare come “causa del decesso” la malattia che ha portato la persona a richiedere la “buona morte”.
Lo studio conclude che circa il 23% dei casi non viene riportato. Il numero reale delle vittime di eutanasia in Olanda nel 2017, di conseguenza, potrebbe essere molto più alto di quello dichiarato ufficialmente. Applicando la percentuale all’anno scorso, risulterebbero almeno 8100 casi contro i 6585 ufficiali. Un ultimo dato che fa riflettere: anche prendendo in considerazione solo le stime conservative del governo, l’eutanasia ha causato nel 2017 il 4,4% di tutte le morti avvenute in Olanda.
Leone Grotti
Tempi.it, 8 marzo 2018