Mahroon era uscita di casa per fare degli acquisti nel quartiere, quando il vicino musulmano di 45 anni, già sposato con due figli, l’ha sequestrata. Sono mille i casi ogni anno
Un’altra giovane cristiana è stata rapita, convertita a forza all’islam e sposata contro la sua volontà a un uomo di decine di anni più grande di lei in Pakistan. È quanto accaduto a Mahnoor Ashraf, 14enne di Lahore, scomparsa il 4 gennaio, quando è uscita di casa per fare degli acquisti in un negozio del quartiere.
Rapimento, conversione e nozze forzate
La ragazzina è stata rapita da Muhammad Ali Khan Ghauri, musulmano di 45 anni, già sposato con due figli, residente nella stessa via della famiglia cristiana. Il padre di Mahnoor, Ashraf Masih Chaudhry, è stato informato del rapimento dalla nipote di 8 anni che accompagnava la figlia.
Ashraf si è subito recato da Ghauri, con il quale afferma di essere sempre stato «in buoni rapporti», ma non l’ha trovato in casa. Allora ha denunciato l’accaduto alla polizia il giorno seguente. Gli agenti hanno fatto poco o nulla per risolvere il caso, fino a quando, il 7 gennaio, Ghauri ha annunciato che «Mahnoor si era convertita volontariamente all’islam e l’aveva sposato il 4 gennaio», il giorno stesso del rapimento.
Il dramma delle spose bambine in Pakistan
Sul certificato di matrimonio islamico, ha dichiarato Ashraf a Morning Star News, Mahnoor è indicata come una giovane di 19 anni, nonostante sul suo certificato di nascita ci sia scritto chiaramente che ha visto la luce il 19 agosto 2007. «La polizia non sta facendo niente per ritrovare mia figlia», ha aggiunto il padre, spiegando che la madre è in stato di shock.
Nonostante esistano leggi civili che vietano il matrimonio minorile in Pakistan, esse variano da Stato a Stato e non servono a prevenire gli abusi. In Punjab, la cui capitale è Lahore, dove vive Mahroon, sono vietati ad esempio i rapporti sessuali con minori di 16 anni. Ma la legge islamica prevede che una giovane possa sposarsi una volta raggiunta la pubertà e i tribunali tendono dunque a non ritenere invalide nozze che coinvolgono minorenni.
Mille Mahroon ogni anno
Una commissione parlamentare, per ovviare al problema e risolverlo alla radice, aveva recentemente proposto che il Pakistan vietasse ai giovani di cambiare religione prima dei 18 anni. Ma il governo di Imran Khan ha rigettato la proposta sostenendo che non si poteva impedire ad alcuno di convertirsi.
In Pakistan in media ogni anno vengono rapite, convertite all’islam e sposate a forza mille ragazze. Quello di Mahroon dunque è solo l’ultimo di una lunghissima serie di casi. Stando solo alle cronache recenti, hanno fatto scalpore i casi di Chashman, Arzoo, Huma, Shakaina, Maira e Farah.
Vergogna per il Pakistan e l’islam
Al danno del sequestro e della conversione forzata, spesso si aggiunge la beffa dei tribunali, che invece di restituire le bambine alle loro famiglie, confermano i matrimoni, credendo alle vittime che, sotto le minacce dei padroni e torturatori musulmani, dichiarano di essersi convertite volontariamente. In altri casi, affidano le giovani a centri di accoglienza, dove però la polizia cerca di convincerle a non tornare cristiane, proseguendo il lavaggio del cervello. E anche quando, come nel caso di Arzoo, finalmente le ragazzine possono tornare a casa, un giudice emana l’ultima crudele sentenza: impedisce cioè ai genitori di spingerle a tornare alla loro religione. Un incubo senza fine per i cristiani e le altre minoranze. Una vergogna infinita per il Pakistan e per l’islam.
Pakistan, 14enne cristiana rapita, convertita all’islam e sposata a forza