Sempre più donne pianificano il giorno del parto e si sottopongono a taglio cesareo, ma fa bene alla madre e al bambino?
Leggevo in un forum testimonianze di donne che esprimono una paura tremenda del parto. Pensano che moriranno, che sorgeranno complicazioni, che non sopporteranno il dolore delle contrazioni.
Rosa diceva: “Mi addormentino e me lo tirino fuori, e quando mi sveglio sia già finito tutto”. Questa paura irrazionale del momento del parto si verifica con frequenza, ed è una delle cause che spiegano meglio perché sempre più donne optano per il parto cesareo.
Il cesareo è diventato l’intervento chirurgico più frequente a livello mondiale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica che il tasso accettabile è intorno al 10-15% dei parti che presentano complicazioni, ma ci sono Paesi in cui si raggiunge il 60%, una percentuale che non può essere basata su criteri medici stabiliti.
Secondo la American Pregnancy Association, i cesarei si verificano quando al momento del parto c’è una situazione critica, come misura per prevenire situazioni critiche o per scelta. Nei primi due casi, secondo l’OMS, la pratica del cesareo è giustificata da criteri medici per non mettere a rischio la vita della madre o del figlio o evitare complicazioni successive.
Ragioni mediche per realizzare un parto cesareo:
- Placenta previa
- Distacco prematuro della placenta
- Posizione podalica
- Prolasso del cordone
- Sofferenza fetale
- Mancanza di progresso nel parto
- Cesarei ripetuti
- Sproporzione cefalopelvica
- Preeclampsia
- Difetti di nascita
- Erpes genitale
- Diabete
- Nascite multiple
Cesarei per scelta, perché?
Il cesareo per scelta, ovvero quello che non corrisponde a un criterio medico, ha un maggior rischio di compromettere la salute della madre e del bambino ed è diventato oggetto di polemica, ma anziché diminuire sta progressivamente aumentando.
Ci sono varie ragioni che lo giustificano, ma le più comuni sono queste:
Convenienza a livello di giorno e ora per medico e madre
Espressa volontà di alcune donne di partorire con taglio cesareo
Suggerimento del medico senza aspettare il momento del parto per prevenire complicazioni
Pudore sociale, quello che in inglese è definito “too posh to push”
Ragioni economiche. Un parto naturale e un cesareo non hanno lo stesso costo. In Messico, ad esempio, uno studio ha mostrato che nella sanità privata si verifica il 58% di parti cesarei, mentre in quella pubblica non si arriva al 35%.
Differenze geografiche
Ricardo Pérez, espero della Banca Interamericana per lo Sviluppo, afferma che alcuni Paesi dell’America Latina e dei Caraibi ostentano il maggior indice di cesarei al mondo. Guida la lista la Repubblica Dominicana con il 60,6%, seguita dal Brasile con il 56% e da Messico, Argentina, Porto Rico e Cuba.
Di fronte a queste percentuali, l’OMS dichiara che non c’è alcuna giustificazione perché ci siano tassi di cesarei superiori al 10% o 15%, ma non cessano di aumentare, e “in America Latina e nei Caraibi stanno arrivando a livelli intollerabili”.
Nell’ambito dell’Unione Europea, in Spagna circa il 25% dei parti è cesareo; la Finlandia risponde ai criteri dell’OMS non superando il 15%, mentre in Italia si arriva al 35%.
Vincere la paura
Se durante la gravidanza avete questa paura, sia essa razionale o irrazionale, l’ideale è lavorare su questa sensazione, da sole o cercando aiuto. Dovete parlare con qualcuno per sentire di essere pronte. Non serve che vi dicano “Tranquilla, andrà tutto bene”. Cercate parole che possano darvi davvero tranquillità e sicurezza. Vi suggerisco il libro Parir sin miedo, di Consuelo Ruiz Vélez-Frías, ostetrica che ha assistito ai parti fino a 91 anni e di cui condivido l’opinione che “l’atto di partorire è la funzione più bella dell’organismo femminile”.
Nessuno può trasmettervi l’esperienza di “essere madre”, ma dal momento del concepimento inizia un viaggio lungo 9 mesi durante il quale c’è l’opportunità di prepararsi a livello fisico e psicologico per vivere un momento di profonda emozione, trascendenza e bellezza.
Maria Reales
Aleteia, 8 giugno 2018