Il partito della premier Meloni replica alla mossa di Schlein chiedendo una legge per rendere reato universale questa pratica. Fanno discutere le frasi di Mollicone e Malan.
In diverse parti del mondo la pratica è permessa a pagamento. Dall’Ucraina agli Stati Uniti: dove e come è consentita la maternità surrogata.
Lo scorso 14 marzo, la commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la proposta di regolamento Ue per il riconoscimento dei figli di coppie gay e l’adozione di un certificato europeo di filiazione. La risoluzione della maggioranza che si è espressa in modo negativo sulla proposta di regolamento e presentata dal relatore, Giulio Terzi di FdI – è passata con 11 voti favorevoli e 7 contrari. Nella risoluzione, il motivo della bocciatura, si legge a chiare lettere: «L’obbligo di riconoscimento (e di conseguente trascrizione) di una decisione giudiziaria o di un atto pubblico, emessi da un altro Stato membro, che attestano la filiazione, e l’obbligo di riconoscimento del certificato europeo di filiazione, non rispettano i principi di sussidiarietà e di proporzionalità».
Difendendo il diritto all’adozione per le coppie gay, la sinistra mercifica il corpo delle donne. Superando in peggio la legge Cirinnà del 2016, approvata rifiutando la stepchild adoption
In data odierna la Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato ha approvato una risoluzione con la quale è stato sostanzialmente bocciata la proposta di normativa formulata dalla Commissione europea relativa alla competenza, alla legge applicabile e al riconoscimento delle decisioni e all’accettazione degli atti pubblici in materia di filiazione e alla creazione di un certificato europeo di filiazione.
La redazione di Pro Vita & Famiglia ha avuto modo di contattare Kelly Martinez, una giovane donna statunitense che, in passato, è stata madre surrogata per tre volte e ora si è amaramente pentita.
Si può fare “tutto” per soddisfare il proprio desiderio di felicità? E se tale soddisfacimento finisse per trattare altre persone come mezzo per i nostri scopi?
Silvana De Mari parla senza peli sulla lingua. Raggiunta telefonicamente da Pro Vita & Famiglia, la dottoressa e scrittrice ha messo innanzitutto in luce le devastanti conseguenze fisiche e psicologiche per le madri e i figli “surrogati”, ovvero coloro che, in questo dibattito, sono stati completamente emarginati.
Dicono di scendere in piazza per i diritti dei bambini, ma in realtà mirano a una legalizzazione surrettizia della maternità surrogata (detta anche “gestazione per altri” o, più brutalmente, “utero in affitto”), in pratica per veder riconosciuto in Italia, automaticamente e de iure, lo status di genitori a entrambi i componenti di una coppia di maschi omosessuali (le coppie di donne gay non hanno ovviamente quasi mai bisogno di un utero estraneo).
«La maternità surrogata? Chiamiamola con il suo nome, “utero in affitto”: mette a fuoco il passaggio di denaro, bisogna leggere i contratti di maternità surrogata, si apre un mercato per i bambini per la prima volta nella storia dell’umanità, ci sono fiere nel mondo, ci hanno provato pure a Milano». Sono state le parole del ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, ospite di Lucia Annunziata a ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3, ieri. «Può costare sui 100mila euro, una cosa per benestanti, ma alle donne arrivano dieci mila euro» ha sottolineato la Roccella, che ha così scatenato la reazione improvvisa della giornalista.