quattro anni di governo di Pedro Sanchez hanno fatto della Spagna un “modello” di aggressione legislativa contro la vita, la libertà di educazione e la stessa Chiesa cattolica. L’ulteriore liberalizzazione dell’aborto, appena approvata, è solo l’ultimo atto di un’azione sistematica volta a sradicare ogni memoria e antropologia cristiana. «Tremendo» commentano i vescovi spagnoli. Che ne pensa mons. Paglia?
La Corte europea per i diritti umani ha deciso di non prendere in esame il ricorso della Fondazione Lejeune al divieto di mettere in onda «Dear Future Mom», filmato contro lo stigma (e l’aborto)
IL SUSSIDIARIO – MAMMA DOPO TRAPIANTO DI UTERO/ Quando scienza e medicina seguono un desiderio buono
La donna diventata mamma dopo il trapianto di utero sta bene. Il desiderio di genitorialità trascina scienza e tecnica a livelli più avanzati di competenza
Commento del prof. don Roberto Colombo
Sono stati momenti storici, nei giorni scorsi, in Cile. I cittadini, infatti, sono stati chiamati a votare al Referendum per introdurre o bocciare la nuova Costituzione proposta durante gli ultimi dodici mesi. Una Costituzione dalle chiare tinte progressiste e soprattutto abortiste. Il testo, infatti, avrebbe legalizzato tout-court l’uccisione dei bambini nel grembo materno, sotto la foglia di fico di uno Stato che avrebbe così garantito «l’esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi (…) così come l’accesso all’informazione, all’educazione, alla salute, ai servizi e alle prestazioni necessarie per questo».
La Relazione annuale 2020 al Parlamento del Ministero della Salute sull’attuazione della legge 194/1978, quella riguardante i dati annuali sugli aborti effettuati, è totalmente inattendibile poiché esclude gli aborti provocati da Norlevo e ElleOne.