Via libera definitivo della Camera al decreto Giustizia. I voti a favore sono 163, nessun voto contrario e 103 astenuti, tutte le opposizioni.
La separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici è un tema di grande rilevanza per il sistema giuridico italiano e per il funzionamento della giustizia stessa. Si tratta di una questione che ha suscitato accesi dibattiti sia in ambito politico che giuridico.
Il ddl costituzionale di separazione delle carriere è stato approvato dalla Camera in prima lettura. Ma c’è una sinistra di politici e pm che rimane contro.
La separazione delle carriere approvata alla Camera è il primo passo di una riforma che mira a porre un freno al potere straripante e incontrollato di quelle toghe che confondono l’indipendenza con l’onnipotenza e punta a riequilibrare i rapporti tra i poteri.
Carlo Nordio sulla riforma della separazione delle carriere: “Così cittadini più garantiti. Ho reciso vincolo tra magistrati e correnti, nessuna rivalsa”.
Craxi, anzitutto, era un personaggio che rappresentava ancora una novità per tutta Europa, al punto che molti anni dopo (neanche troppi) le sue riforme entreranno nel pantheon delle principali socialdemocrazie continentali.
L’altro aspetto della violenza, le false denunce contro i mariti e le oppressioni morali delle donne stalker.
Il rapporto annuale di Human Right Watch chiama alla mobilitazione in difesa delle libertà individuali e critica l’inerzia della politica. Gravi le responsabilità dei Paesi a tradizione democratica e liberale nell’indebolimento del diritto e della giustizia internazionali.
Il recente volume “Ripartire dall’Europa. Ripensare l’Unione”, propone ai lettori una riflessione sul futuro dell’Unione europea, prendendo le mosse dall’analisi del progetto originario dei Padri fondatori e mettendo in luce le criticità che negli anni sono emerse.
Il discorso di insediamento di Donald Trump per il suo secondo mandato a presidente degli Stati Uniti d’America è stato un discorso piuttosto muscolare, riprendendo in gran parte gli elementi principali della sua campagna elettorale. Trump sferra un colpo secco all’ideologia green, quindi un fermo proposito sulla ideologia gender: “ci sono solo due generi: maschile e femminile” e fine anche delle censure più o meno larvate.