Paulo Sérgio Pinto de Albuquerque è professore ordinario di Diritto Penale e Diritti Umani all’Università Cattolica di Lisbona. Intervista.
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Sulla separazione delle carriere tra giudici e PM11 gennaio 2025/ Nessun commento
di: Bruna Capparelli
magistratura
La separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri rappresenta ormai da anni un tema centrale nel dibattito sulla riforma della giustizia italiana. Tale proposta, sostenuta da una parte dell’opinione pubblica come misura per rafforzare la terzietà del giudice, solleva interrogativi sulla sua effettiva capacità di risolvere i problemi strutturali del sistema giudiziario e sulla sua compatibilità con i principi costituzionali.
Secondo il regolamento europeo sulla privacy è illegittimo chiedere di inserire gli appellativi riferiti al genere di chi vuol comprare un servizio.
Nel mondo cristiano è difficile ammettere una separazione totale tra ragione e fede, ma nella pratica cresce questo divorzio.
Siamo una nazione che deve compiere un percorso fenomenologico per ritrovare sé stessa. E affrontare tutte quelle sfide all’orizzonte, alcune ancora da definirsi, altre già ben definite. Eppure, stentiamo spesso a comprendere che quel che accade nel mondo ci riguarda da vicino.
Nel 2025 due italiani su tre non si aspettano miglioramenti della situazione complessiva del Paese, con un pessimismo più accentuato nel ceto popolare. Preoccupano i tassi di violenza, le guerre, i cambiamenti climatici e le disuguaglianze sociali.
Dopo che le follie ecologiche e sinistre hanno ucciso l’industria più importante, reso costosissima l’energia elettrica e svenduto le nostre telecomunicazioni, oggi si preoccupano di un accordo con Musk?
Il testo alla prima lettura alla Camera. Costa (Fi): “Nel giro di pochi giorni chiudiamo il primo round”.
La bandiera della pace è stata appesa con grande risalto mediatico al palazzo comunale di Perugia . Ci piace valutare questi eventi con riguardo non solo alla città di Perugia, ma ai riferimenti ideologici generali di cui la giunta radical chic è espressione a livello locale. Ci sembra, infatti, che una delle caratteristiche fondamentali del politicamente corretto odierno sia l’appiattimento delle élites locali su alcune impostazioni copiate per evitare il problema di percorrere vie inesplorate e originali e dunque rischiose.
La politica non ha bisogno di paternità culturali per poter governare. I partiti politici, pur rappresentando interessi di parte, una volta al governo della cosa pubblica, devono fare gli interessi generali. Gli uomini di cultura, proprio perché tali, concorrono come cittadini al progresso della società ma non devono essere schiavi della politica al governo del Paese.