Il report redatto da Porte Aperte/Open Doors dal titolo WORLD WATCH LIST 2022 evidenzia che sono oltre 360 milioni nel mondo i cristiani (uno su sette) che sperimentano “almeno un livello alto” di persecuzione e discriminazione a motivo dalla loro fede, mentre cresce il fenomeno di “una Chiesa ‘profuga’”, quello cioè di migliaia di battezzati che abbandonano il proprio territorio a causa delle persecuzioni.
Oltre 360 milioni di cristiani, vale a dire uno su sette, sperimentano un livello alto di persecuzione e discriminazione nel mondo.
L’Afganistan è diventato il Paese più ostile. In Nigeria il maggior numero di uccisi.
Criminali assaltano i fedeli per derubarli e si scatena il panico: le persone sono morte schiacciate durante la fuga dallo stadio nel cuore della notte
Dall’inizio dell’anno è la quarta denuncia di minorenni cristiane violentate da uomini adulti musulmani. Il caso di Mahnoor, 14 anni: alla famiglia consegnati documenti su conversione e matrimonio
Furti e atti di vandalismo con statue decapitate, l’ultima a Poitiers. Ma il problema è ignorato dai media mainstream e dalla politica
Il nuovo rapporto sulla persecuzione e il nostro vecchio cinismo.
Dall’inizio dell’anno c’è già una lunga lista di chiese distrutte, statue della Madonna decapitate, ostie profanate. E tutto nel silenzio dei media e connivenza delle autorità. In Francia si registra un caso al giorno, in America Latina restano impuniti anche i casi di omicidio dei preti.
Rapporto Open Doors sulla persecuzione dei cristiani nel mondo, pubblicata l’edizione 2022 della World Watch List (WWList), l’elenco dei 50 Stati in cui i cristiani sono più duramente colpiti. Con la presa del potere dei Talebani, l’Afghanistan diventa il caso di repressione religiosa più grave, scavalcando per la prima volta anche la Corea del Nord comunista. L’islam, in generale, è il maggior persecutore di cristiani. I regimi e i movimenti islamici, infatti, sono responsabili in otto degli 11 paesi in cui la persecuzione dei cristiani è classificata estrema e complessivamente in 38 dei 50 paesi della World Watch List. Anche la Cina fornisce un modello funzionante di repressione, copiato da altri regimi.