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Migranti e povertà

La guerra di cifre sugli irregolari. Ecco perché sono (almeno) 600 mila

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Il Viminale: scesi a 90 mila. Il capo dell’Istat: erano 533 mila a inizio 2018, in crescita. Una delle fonti più attendibili in materia è la fondazione Ismu. Quando nel 2018 presentò il suo XXIV rapporto sulle migrazioni, il responsabile della demografia era Gian Carlo Blangiardo, un tecnico dalla reputazione così robusta da indurre Salvini a volerlo alla guida dell’Istat. In quel rapporto, Ismu certificò 533 mila irregolari, con tendenza in aumento: «La crescita è iniziata nel 2013, quando si sono esauriti gli effetti dell’ultima sanatoria, varata da Monti l’anno prima». Il suo metodo induttivo è quello dei sondaggi nei centri di raccolta degli stranieri in tutta Italia: chiese, moschee, mense (come quelle Caritas, appunto); si contano i «sommersi» e poi si applicano al quadro generale; il metodo si è sempre rivelato assai attendibile in occasione di ogni sanatoria (il momento in cui almeno una buona parte del sommerso emerge). Leggi

Il dilemma dell’accoglienza e la proliferazione del caos

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Il 13 febbraio 2019 il prof. Renato Cristin ha tenuto una conferenza presso la sede della Fondazione Lepanto a Roma con il titolo Il nuovo disordine internazionale: teoria e prassi. Un’altra conferenza è stata tenuta il 3 aprile 2019 a Milano, presso il Centro Culturale Milanese in collaborazione con la Fondazione Lepanto, con il titolo La geopolitica del caos. La civiltà europea è al crepuscolo? Proponiamo una rielaborazione di quest’ultima. Leggi

Terzo settore e Caritas. Accoglienza svuotata, lo Stato si prenda la responsabilità

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Le prime sono state alcune serie cooperative sociali, le ultime per ora le Caritas di Vittorio Veneto e di Treviso. Non parteciperanno più ai bandi pubblici per la gestione dei centri di accoglienza dei richiedenti asilo. La direttiva che ha preceduto il “decreto Sicurezza”, infatti, tagliando la quota di rimborso dei costi sostenuti da 35 a 22 euro per persona al giorno, ha limitato drasticamente i servizi di accompagnamento che, prima, si riusciva a offrire ai rifugiati. Leggi

Immigrazionismo? Figlio della crisi di fede. Parola di Sarah

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In questi giorni sono state riprese da diverse testate italiane alcune dichiarazioni del cardinale Robert Sarah contro l’ideologia dell’immigrazionismo che sembra dominare anche la Chiesa cattolica. Il cardinale Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino, ha dato alcune interviste in Francia dove si trovava nei giorni scorsi per presentare il suo nuovo libro, Le soir approche et déjà le jour baisse (“Si fa sera e il giorno già volge al declino”, chiaro riferimento all’episodio evangelico dei discepoli di Emmaus). Leggi

La paura ci rende folli

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L’arcivescovo di Milano è intervenuto nella mattina di sabato 23 al convegno «La paura ci rende folli», promosso per favorire una riflessione sul tema dei flussi migratori che sappia giudicare con obiettività il fenomeno, sgombrando i il campo da facili pregiudizi e immagini stereotipate. Ne pubblichiamo ampi stralci. Leggi

La richiesta di risarcimento. Diciotti, gli eritrei e i professionisti dell’accoglienza

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Chi si cela dietro i 41 eritrei che chiedono allo Stato il risarcimento per non essere stati sbarcati subito dalla Diciotti? I soliti Radicali e una onlus. Ma la richiesta fa acqua su molti aspetti: o sono naufraghi o sono clandestini, dimostrare la privazione della libertà personale è impossibile. Ma forse l’obiettivo è un altro. Ecco perché.  Leggi

L’immigrazione è un fenomeno che si può governare

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Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ha diffuso i dati definitivi sul numero degli arrivi illegali in Europa nel 2018: un calo drastico degli sbarchi, soprattutto in Italia, dove il numero degli sbarchi è solo un sesto di del dato del 2017. L’immigrazione, dunque, non è affatto un fenomeno “ingovernabile”. Leggi

L’isola degli indesiderati, una soluzione danese

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Nota per essere progressista e molto tollerante, la Danimarca, sotto la guida del governo Rasmussen, ha adottato una politica molto dura sull’immigrazione. Gli stranieri condannati sul suolo danese, ma che non possono essere rimpatriati, verranno relegati sull’isola di Lindholm, in attesa di trovare un nuovo accordo per il rimpatrio. Leggi