Dalla Germania una fila ordinata di carri armati e missili è pronta per essere venduta a Paesi esteri in guerra. E da quei Paesi, in cui la guerra è alimentata anche dalle armi vendute dalle ditte tedesche, arrivano in Germania migliaia di migranti e richiedenti asilo. La graffiante vignetta di Martin Erl campeggia sulla parete della sala Urania a Merano. “Chi semina armi raccoglie profughi”, afferma Jürgen Grässlin, il più famoso pacifista tedesco che nei giorni scorsi è stato protagonista di una serata organizzata nella città lungo il Passirio dalla onlus Human rights International. Sul palco, a portare la sua testimonianza, anche don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi. Leggi
E contro quella Europa così inadeguata, il vero atto di forza è fare sbarcare quei pochi sfortunati dalla nave Diciotti. In questo modo si dà più valore alle richiamate ragioni del Governo e si permette all’Italia di rispettare ancora una volta i principi del diritto naturale. Leggi
Il buco nero delle prigioni clandestine libiche ha numeri da Terzo Reich: circa 400mila i profughi «contabilizzati» dalle autorità di Tripoli, ma quelli rimasti imprigionati sono molti di più. Leggi
Papa Francesco nel volo di ritorno dal viaggio in Irlanda il 27 agosto 2018 nella conferenza stampa ha affermato: «Accogliere i migranti è una cosa antica come la Bibbia. […] È un principio morale. Su questo ho parlato, e poi ho visto che dovevo esplicitare un po’ di più, perché non si tratta di accogliere “alla belle étoile”, no, ma un accogliere ragionevole. E questo vale in tutta l’Europa. Leggi
“Il 24 per cento dei nuovi nati sono figli di immigrati”. L’inchiesta del settimanale l’Express. “Dal 1960 al 2011, l’immigrazione ha aumentato la popolazione residente in Francia di circa 9,7 milioni di persone (15,4 per cento del totale). Il numero di nascite è aumentato del 27 per cento”. Leggi
Parla il docente Edmund Agbo, che aiuta i suoi connazionali a restare in patria, per contribuire allo sviluppo dell’Africa. Leggi
Esiste un bene comune costruito su una identità culturale che va protetta, ma fa parte di questa identità accogliere e integrare, contro l’egoismo e l’individualismo. Accanto al diritto della persona di emigrare vi è anche quello di non emigrare, cioè di trovare nella propria patria le risorse per vivere e migliorare. Scrisse Benedetto XVI nel “Messaggio per la giornata del migrante e del rifugiato” del 2013: «Nel contesto socio-politico attuale, prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra, ripetendo con il beato Giovanni Paolo II che “diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono ostantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione” (Discorso al IV Congresso mondiale delle Migrazioni, 1998)». Leggi
Andreotti era Belzebù, Berlusconi l’orco. E il paradosso che si raggiunge col manicheismo d’accatto, tentazione assai forte nella pubblicistica di sinistra, produce solo effetti contrari. Leggi
Si parla ancora di emergenza razzismo e continuano a far notizia i viaggi di migranti verso il nostro Paese. Cosa può fare la politica? E noi? Leggi
L’allarme di Save The Children: in Italia sono centinaia i bambini e gli adolescenti vittime di tratta e sfruttamento. Molti fuggono da strutture d’accoglienza. La maggior parte resta “invisibile”. Leggi