L’epidemia di Covid-19 rallenta e il tema dell’immigrazione illegale torna prepotentemente a prendere posto nel dibattito politico e mediatico su ben due fronti contraddistinti. Innanzitutto quello degli sbarchi illegali che a Lampedusa e in Sicilia continuano ormai senza sosta dopo che il Governo Conte ha reso lettera morta il decreto firmato da ben quattro ministri con cui a inizio aprile aveva stabilito lo stop all’accoglienza degli immigrati illegali a causa dell’emergenza sanitaria.
La sanatoria degli stranieri irregolari nell’emergenza coronavirus trova molti d’accordo, ma non il M5s. L’esempio del 2002
La terribile situazione di chi raccoglie frutta e verdura per garantire il cibo nei supermercati: stranieri che vivono ammassati nelle baracche senza possibilità di rispettare le norme di sicurezza e senza protezioni.
Si continua a parlare di una sanatoria per gli immigrati irregolari, ma si potrebbero utilizzare altri strumenti in modo più efficace.
Badanti, colf e braccianti possono essere una risorsa in più: l’ipotesi di un utilizzo del decreto flussi.
Sono almeno 14.854 i migranti entrati illegalmente in Europa attraverso il Mar Mediterraneo tra l’inizio dell’anno e la metà di marzo di quest’anno mentre i morti per naufragi sono stimati in 219. Lo ha riferito nei giorni scorsi da Ginevra l’Organizzazione
internazionale per le migrazioni (OIM) sottolineando che gli arrivi registrati costituiscono un incremento di quasi il 50% rispetto ai 10.771 casi riportati dalla stessa organizzazione nel medesimo periodo dello scorso anno quando i morti furono però 299 su 35.720 stimati dall’OIM dal 2014 a oggi.
Sovraffollamento. Bagni intasati. E cure solo per i pochi che hanno i documenti in regola. Nell’isola greca non c’è un’unità di crisi per l’emergenza sanitaria. E senza un’evacuazione umanitaria, l’ecatombe è solo questione di tempo
“Sono rientrata lunedì da Lesbo , dove vive il mio compagno. La situazione sull’isola era pesantissima. Su una popolazione di quasi 100mila abitanti, ci sono oltre 20mila profughi sparsi intorno a Moria. In questa area sono già state uccise più di mille pecore dai profughi affamati che vanno in giro tutto il giorno a cercare qualcosa da fare”.