Il dibattito su eutanasia e suicidio assistito si fa più incandescente e, oramai, si allarga sempre più il fronte favorevole ad una loro legalizzazione.
Il dibattito è tutto sulla scelta del paziente oscurando la situazione di chi convive a lungo con la malattia o esiti di un trauma: la testimonianza del fondatore della Casa dei Risvegli di Bologna.
L’ex ministro della Sanità Mariapia Garavaglia e la costituzionalista, entrambe componenti del Comitato nazionale per la Bioetica, ricordano i principi sui quali si fonda lo Stato: «Qui si misura la nostra civiltà»
Nel solo 2024 il Belgio ha registrato ben 4.000 richieste di eutanasia. Sono numeri drammatici quelli che arrivano dal secondo Paese europeo, in ordine cronologico, che ha legalizzato il suicidio assistito nel 2002, subito dopo l’Olanda, le quali testimoniano una deriva eutanasica inarrestabile.
Fine vita. Pro Vita e Famiglia: “E’ pericolosa l’apertura di FDI, si ritorni alle sole cure palliative”.
Si sblocca (forse) l’iter in Senato: per la fine volontaria inserito un criterio preliminare rispetto ai quattro elencati dalla Corte costituzionale.
Sono passati quasi sette anni dalla prima decisione con la quale la Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legittimità dell’art. 580 c.p., ha individuato una circoscritta area di non punibilità dell’assistenza al suicidio.
Dopo che la Toscana è diventata la prima regione con una legge sul suicidio assistito, il Comitato Nazionale Psicologi è intervenuto con un comunicato e un’intervista di un suo membro, la dottoressa Clara Emanuela Curtotti, per mettere in guardia dal rischio di un cambiamento del ruolo degli psicologi e dalle potenziali derive.
Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci sul fine vita in Toscana: “Serve legge parlamentare sull’eutanasia, c’è il rischio di strumentalizzare”.
I medici saranno pagati 180,24 euro per ogni paziente soppresso. Ma la “buona morte” non doveva essere libera, gratuita e disinteressata?