L’unico terreno sul quale il tema può essere discusso è quello che permette di avvicinarsi alle persone che vivono il problema della morte, che poi vuol dire vivere la realtà della vita.
Gianrenato De Gaetani, dirigente di associazioni pro vita del Tigullio, nel genovese, e fra i soci fondatori di due associazioni culturali, Fons Gemina di Rapallo e Domus Cultura di Genova, ha intervistato il magistrato Giacomo Rocchi, consigliere della Corte di Cassazione, sul dibattito relativo al fine vita.
“Eliminare il malato non ‘risolve il problema’, non elimina la malattia dall’esperienza umana. E la soppressione di una vita non si può ritenere mai una soluzione, mai! La persona vale infinitamente ed è sempre più grande, anche più grande della sua malattia”.
Nel 2021, secondo i dati ufficiali, hanno ricevuto l’iniezione letale 2.699 persone. Un terzo aveva meno di 60 anni, uno su tre ha ottenuto la “buona morte” per problemi comuni legati alla vecchiaia
Con 179 voti a 145, i “pari d’Inghilterra” hanno respinto un nuovo tentativo di legalizzare la morte medicalmente assistita. Mentre si annuncia un altro progetto di legge si discute di cure palliative
Parallelamente alla bocciatura della legalizzazione del suicidio assistito, si è deciso di dare un esplicito diritto legale alle persone in fin di vita affinché possano accedere all’assistenza sanitaria e alla cure palliative (esigibili da tutti). Una possibilità che rappresenta una prima volta dalla nascita del sistema sanitario nazionale NHS.
Per Valérie Faucher, responsabile medico e membro del consiglio di amministrazione del Centro universitario integrato di salute e servizi sociali (CIUSSS) di Saguenay–Lac-Saint-Jean, questo aumento è dovuto al fatto che l’aiuto medico alla morte «è ormai accettato da una parte ampia della popolazione e non è più tabù»; inoltre «è praticato da un numero sempre più alto di medici».
Le Dat consentono già di interrompere qualsiasi trattamento terapeutico e di sostegno vitale, ma se il Ddl Bazoli verrà approvato si estenderà la possibilità del suicidio assistito a tante categorie ritenute “improduttive” e “costose”. Lo Stato, così, aiuterà i fragili a sentirsi più fragili. E il ruolo del medico ne uscirà ulteriormente stravolto.
Nella sua Carugate, in Brianza, lo straordinario spettacolo musicale sull’avventura di Massimiliano Tresoldi, risvegliato dopo 10 anni di “silenzio”. Dando a tutti una lezione di gioia e di vita piena
I fautori di eutanasia e suicidio assistito hanno sempre presentato casi in condizioni disperate, ma l’obiettivo – com’è evidente nel Ddl Bazoli – è quello di includere tantissime persone ben lontane dalla malattia terminale. La maggior parte degli anziani si trova nella condizione richiesta dal Ddl. E i protocolli e le procedure non danno alcuna garanzia.