La legalizzazione di eutanasia e suicidio assistito è puntualmente seguita «da un aumento considerevole dei suicidi» di ogni tipo, anche assistiti. È la conclusione di uno studio del bioeticista e accademico David A. Jones che ha analizzato la situazione dell’Europa. Una conferma degli effetti nefasti di qualsiasi svolta legislativa mortifera.
Vediamo cosa sta accadendo nei Paesi dove è stata legalizzata la “dolce morte”
Paolo Annunziato è un uomo che ha avuto ruoli di grande responsabilità. Oggi combatte con una malattia inesorabile. Mi scrive spiegando il sì all’eutanasia. Il referendum bocciato avrebbe però reso legale ben altro. Ma le Camere possono trovare una via umile e lungimirante.
Una decisione storica, «prevedibile a rigore di logica, ma non scontata». Così Mario Esposito, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università del Salento, uno degli avvocati che hanno patrocinato presso la Corte Costituzionale il ‘Comitato per il No’ all’omicidio del consenziente, commenta a caldo la decisione della Consulta, che ieri sera ha dichiarato l’inammissibilità del referendum cosiddetto ‘sull’eutanasia’.
La Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile il referendum proposto dall’Associazione Luca Coscioni sulla legalizzazione dell’eutanasia. Ma i pericoli per i più fragili e vulnerabili della nostra società continuano ad esistere e sono contenuti nel “Testo Unico” sul suicidio assistito in discussione in Parlamento.
Una prova della positività nel rigetto, in Italia, del Referendum sull’eutanasia? Arriva dalla Nuova Zelanda, dove almeno 32 persone sono morte, proprio tramite questa pratica, nei tre mesi da quando è diventata legale. Un ucciso ogni 3 giorni e lo chiamano successo!