Come evitare che l’offerta della morte assistita crei una ulteriore “domanda”, soprattutto tra pazienti più fragili, depressi, soli? Non si può. Più è garantita da Stato e medici, più gente si toglie la vita
«È folle pensare che il rispetto della vita debba essere propugnato solo dai cattolici. La pregiudiziale religiosa non c’entra proprio nulla». Ex sessantottino, già docente di Diritto dellavoro all’Università di Perugia, Siro Centofanti ha presieduto il «Comitato umbro per il ‘no’all’uccisione della persona, pur se consenziente ».
C’è una «tutela minima» della vita umana che è «costituzionalmente necessaria» e il caterpillar referendario armato da quanti avrebbero voluto
spalancare quasi integralmente le porte all’omicidio del consenziente l’avrebbe fatta a pezzi.
Per la Consulta «non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili». La soddisfazione della Cei e del Comitato per il No
Mai una parola sulla realtà dei malati seguiti nei servizi domiciliari e hospice di cure palliative, i quali vogliono vivere e non morire. Mai una parola sulle reali motivazioni, anche economiche. Non sempre le buone intenzioni riescono a fermare le cattive conseguenze. La Corte costituzionale ha cancellato il
referendum ma resta lo spettro di una discussione parlamentare condotta senza vere competenze, in aule semivuote, con toni ideologici e superficiali.
La Corte Costituzionale ha bocciato il referendum sull’eutanasia, schierandosi dalla parte dei più deboli. In Parlamento si discute però il ddl sul suicidio assistito di Paola Binetti
Il quesito referendario dei Radicali sulla depenalizzazione parziale dell’omicidio del consenziente è stato dichiarato inammissibile dalla Consulta, perché «non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana». Già la legge sulle Dat prevede alcune modalità per uccidere il consenziente, mentre una vittoria dei Sì al referendum avrebbe aperto le porte a infinite modalità. Ma è probabile, estendendo la portata del Ddl sul suicidio assistito, che l’omicidio del consenziente venga comunque depenalizzato in futuro.