La donna s’è spenta dopo una vita passata in coma, drammatica conseguenza di un incidente stradale in Veneto. E quella vita è stata amata, accolta, moltiplicata.
Dopo il voto in Toscana sul fine vita, noi malati e amministratori locali dobbiamo ribadire con forza che il suicidio non è la soluzione alla sofferenza.
L’Associazione Coscioni difende un progetto di legge per introdurre l’eutanasia in Toscana. Le cure palliative sono la vera risposta alla disperazione.
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge sul fine vita promossa dall’associazione Luca Coscioni.
Aprendo un ciclo di webinar sui 30 anni di “Evangelium vitae” il segretario generale dell’episcopato italiano ricorda che «occorre liberare dal dolore e dalla solitudine». E interviene sul fine vita.
Chi dice che l’aiuto alla morte suicida è stato sdoganato dalla sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale, mente. Esso resta un delitto, che in casi d’eccezione non è più punibile.
Tempi certi e senza spesa per i pazienti: la Regione definisce l’iter per accedere alla morte volontaria. Una forzatura giuridica, etica e sanitaria. Il cardinale Lojudice: è una sconfitta per tutti.
La Toscana è la prima Regione ad avere una legge sul suicidio medicalmente assistito.
Il regista di un docufilm sulla musa del suicidio assistito mette in guardia i laburisti inglesi alle prese con la legalizzazione: «È un grave pericolo per le persone disabili. Lo dico da sinistra».
Mentre in più consigli regionali si discute una legge per il suicidio assistito, l’applicazione di quella che dal 2010 ha reso un diritto vivere senza dolore procede a rilento. Facciamo il punto.