«Perché le genti sono in tumulto e i popoli cospirano invano?». Con questa domanda inizia il Salmo 2. Una domanda tremenda che i profeti e i sapienti ripetono da millenni: perché nonostante la vocazione alla pace e al benessere iscritta nel cuore di ogni persona e delle comunità, gli uomini continuano a esercitarsi nell’arte della guerra, a seminare e coltivare discordia e inimicizia? Le civiltà restano vive finché non si stancano di ripetere questa domanda.
Vi sono momenti, nella vita individuale e in quella collettiva, nei quali si fa fatica a mettere ordine nei propri sentimenti, nelle proprie emozioni, nei propri ragionamenti e, di conseguenza, nelle proprie decisioni. E, forse proprio per questo, si fa anche fatica a tenere distinte accezioni diverse di una stessa parola, che esigono invece di stare insieme. Quasi appoggiandosi una all’altra, perché insieme riescono ad attraversare la vita, a regolare i sentimenti e ad accompagnare le decisioni. È così per la parola passione.
La speranza cristiana sta nel sapersi accompagnati da un Dio compassionevole, vicino alle nostre ferite, che non fa vacillare il nostro piede, osserva la miseria del suo popolo e scende a liberarlo.
Iniziamo il commento del Libro dei salmi. Ma i salmi non si commentano. Si pregano, si cantano, si urlano. Sono troppo umani, troppo intrisi di dolore e di amore, troppo impastati di uomo e di Dio. Eppure li commenteremo, coscienti che resteremo alla periferia del loro mistero. Insieme ai Vangeli, i Salmi sono il libro più noto e tradotto della Bibbia.
Cresce nella Chiesa Cattolica il numero dei battezzati. I nuovi dati dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa aggiornati al 2018. Aumenta il numero dei vescovi, cala quello di sacerdoti, religiosi, suore e seminaristi. Forte l’incidenza pastorale in Africa e in Asia.
Più garantita l’indipendenza degli organi giudiziari e dei magistrati, semplificazione e rafforzamento dell’organico.
Francesco come lo ha vissuto, da molto vicino, Lucio Brunelli.
La drammatica vicenda del card. George Pell è un caso giudiziario o è un simbolo? L’interrogativo è rilanciato dalla decisione dell’Alta Corte australiana che il 12 marzo ha deciso di rimandare la sentenza a cui è sottoposto. Essa uscirà fra alcune settimane e forse più. Nel frattempo, il porporato rimane nel carcere di massima sicurezza dove è rinchiuso per una condanna a sei anni per abusi su due chierichetti negli anni ’90, al tempo in cui era vescovo di Melbourne (Australia).
Pietro-Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, oggi compie sette anni. Il 13 marzo 2013, con un’irruzione a sorpresa, lo Spirito Santo cacciò fuori dalla Cappella Sistina i pronostici: decise Lui di andarsi a posare dov’era meglio. Fu così che il figlio di un ferroviere piemontese divenne Papa, andando in affitto nel nome più amato della […]