L’ufficio di ammaestrare tutte le nazioni prosegue con i successori degli Apostoli: non ha perciò senso pensare che il Signore, una volta finita l’epoca apostolica, potesse lasciare la Chiesa priva di un’autorità normativa valida per tutti i fedeli. Di qui, il ruolo essenziale del Magistero.
Il pontificato di Francesco si compie in un periodo storico di straordinaria accelerazione e intensità, è un tempo complesso e compresso
Avete letto o sentito la notizia della chiusura della “Commissione” in qualche organo di comunicazione? Io no! Ma attenzione: “Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, cioè crea situazioni maligne ma non può nasconderle per sempre.
L’attore comico Giacomo Poretti, in occasione del Giubileo degli artisti, racconta perché si è lanciato nella sfida di aprire due teatri a Milano. “Ci poniamo sempre meno – spiega – le domande fondamentali”. E commentando le parole del Papa che ha invitato gli artisti ad educare alla speranza, confida: “Ho provato imbarazzo quando un ragazzo mi ha detto che facendolo ridere gli avevo salvato la vita”.
Sarebbe ora di smettere di utilizzare questa parola, nel designare il contenuto dell’indulgenza.
Ogni anno a L’Aquila giungono migliaia di pellegrini per celebrare l’indulgenza della Perdonanza. Nel 1294 nel capoluogo d’Abruzzo, grazie a Celestino V e alla sua intuizione, con la Perdonanza si cominciava a sperimentare la grazia giubilare della misericordia. Iniziò proprio a L’Aquila quel cammino di fede e di spiritualità popolare che portò alla celebrazione del primo Giubileo della storia del 1300.
“Quando il cuore è chiuso diventa una pietra”, ha ricordato il Pontefice. L’auspicio del Giubileo 2025 è per un cammino di speranza che si nutra di amore e di pace. Nella consapevolezza delle proprie radici e con lo sguardo verso il futuro.
In “Time to be”, nuovo album del pianista e compositore milanese, l’invito a un ascolto più consapevole nell’era della velocità e della superficialità. Il 25 marzo il via al tour teatrale.
Segnato dal Concilio provinciale romano per la riforma della Chiesa, il 1725 ebbe i tratti di un pellegrinaggio caratterizzato da sobrietà e umiltà di cui diede prova lo stesso pontefice Benedetto XIII. Fu lui poi a canonizzare Luigi Gonzaga e un teologo e mistico che fu tra i massimi poeti di lingua spagnola: Giovanni della Croce.
In questo tempo sazio e disperato la speranza ci pare morta. Accade perché abbiamo scambiato la Speranza con le speranzuole mondane. Per paradosso la croce è l’unica possibilità rimasta alla speranza per mettere in scacco i fallimenti e le miserie che adombrano i nostri sguardi. Verso un Giubileo della Speranza.