Una ricerca che mira dritto al centro. Il piccolo volume di Adriana Valerio, Maria Maddalena. Equivoci, storie, rappresentazioni (Bologna, Il Mulino, 2020, pagine 136, euro 12), accompagna il lettore attraverso due millenni senza nascondere il proprio obiettivo: quello di non fare della «mera filologia archeologica, ma di avviare una rivoluzione ermeneutica (…) toccando il cuore stesso del cristianesimo». La posta in gioco è alta ma, a giudizio dell’autrice, proporzionata a colei che nel seguito di Gesù dovette essere riconosciuta come «la torre», dall’ebraico magdal/migdal da cui l’appellativo che da sempre segue al suo nome.
Un seminario online promosso dalla Fondazione Lercaro approfondisce la sorte dei beni culturali ecclesiali non più in uso in un’ottica multidisciplinare.
A un mese dal decreto della Segreteria di Stato che ha disposto l’allontanamento del fondatore Enzo Bianchi, la comunità manifesta la volontà di ripartire.
Maria è stata profuga in Egitto con San Giuseppe e Gesù e il suo sguardo misericordioso non ha mai abbandonato l’umanità sofferente. “Mater Misericordiae”, “Mater Spei” e “Solacium migrantium”, ovvero “Madre della Misericordia“, “Madre della Speranza”, “Conforto” ma anche “Aiuto dei migranti”: sono le tre nuove invocazioni inserite per volontà di Papa Francesco nell’elenco delle Litanie Lauretane, le secolari invocazioni alla Vergine che concludono tradizionalmente la recita del Rosario.
Seguendo le strade indicate da sant’Ignazio di Loyola, Francesco prima di diventare Papa aveva steso alcune riflessioni su come liberarsi di reti e catene che ci impediscono di essere capaci agli altri.
Aveva 79 anni. Un’autorità negli studi sul Nuovo Testamento, con i suoi libri aveva superato i confini del mondo accademico.
Usciva il 23 maggio 1920 la Pacem, Dei Munus Pulcherrimum di Papa Dalla Chiesa. Ha influenzato tutta la linea diplomatica della Santa Sede nell’ultimo secolo.
Cento anni fa, il 18 maggio 1920, nasceva uno dei più rilevanti uomini del XX secolo e un pontefice eccezionale che ha guidato la Chiesa Cattolica per oltre 26 anni, traghettandola nel terzo millennio cristiano: Karol Jozef Wojtila. La mia attenzione, di fronte ad un Magistero enorme, si fermerà brevemente su un settore più volte ripreso da Giovanni Paolo II: la bioetica come scienza della difesa della vita umana in tutte le sue fasi.
L’emergenza Covid 19 ha prodotto una serie di interventi unilaterali statali in materia liturgica, con normative di carattere speciale, spesso di rango secondario, che hanno creato non pochi problemi nei rapporti fra Stato e Chiesa regolati dai Patti Lateranensi del 1929, richiamati dall’art. 7 della Costituzione e dal successivo Accordo di Villa Madama del 1984. Tali ripetuti interventi hanno messo in luce alcuni limiti del sistema concordatario che andrebbero esaminati e approfonditi, ma questo non è lo scopo di questa riflessione. Dopo due mesi di tensioni si è giunti a una sorta di accordo “bilaterale”, ammesso che di effettiva bilateralità sia lecito parlare.