A trent’anni dalla morte il sociologo e teologo francese è ancora attuale per una critica non nostalgica alla modernità efficientista. In nome della libertà, della coscienza e della Scrittura.
Tra le tante immagini di Maria, la “Tutta Bella”, c’è una che è ormai entrata nel cuore di tutti, grazie soprattutto al suo più grande devoto, Papa Francesco, ed è la “Madonna che scioglie i nodi”.
Ci chiediamo se abbia ancora senso vivere la Settimana Santa con le sue pratiche. E che cosa può offrire ad una condizione umana così sofferente, come quella che stiamo portando sulle spalle.
Il titolo del libro di Federico Pichetto, Perdonare la notte, introduce con efficacia il contenuto, costituito da dodici interviste immaginarie a personaggi che hanno vissuto la notte del dolore, della malattia, della solitudine e che non ne sono state risucchiate.
Pur apprezzando la vastità di prove pro e contro non si può non concordare con gli stessi autori che il libro non pretende di dimostrare l’esistenza di Dio.
C’è un solo modo, per l’uomo messo oggi sotto processo dalla cultura dominante – quella che fa della lotta al patriarcato il suo mantra -, per uscire dall’angolo: è quello di scegliersi un modello e questo modello è San Giuseppe.
Il significato cristiano della rinuncia al cibo è al centro del nuovo episodio del podcast Taccuino celeste che prende le mosse dalle Scritture per poi soffermarsi su altre possibili forme di rinuncia.
Ogni settimana uno spazio pensato per la riflessione personale con l’aiuto di testimoni della fede e maestri spirituale. Oggi il cardinale Martini sul male commesso dall’uomo contro l’uomo.
Il sacramento della confessione è stato abbandonato da molti poiché non ne comprendono totalmente e pienamente la ricchezza e il significato. Però, e questo direi che è il centro di tutto il discorso, nella confessione si attualizza anche oggi la parabola evangelica del figlio perduto e ritrovato (cfr. Lc. 15,11-32).
Continuando a pensare e a delineare una riforma urgente e necessaria non primariamente delle strutture esterne della Chiesa o delle sue forme, ma una riforma che cerchi di cogliere quel fuoco dello Spirito che tutto può rinnovare, vivo la convinzione che la comprensione eucaristica e, di conseguenza, la celebrazione eucaristica, siano determinanti e decisive.Solo da un’autentica interpretazione eucaristica può nascere una riforma ecclesiale.