Addio a Sergio Ricciardone, co-fondatore e direttore artistico del festival C2C e presidente dell’associazione culturale Xplosiva.
Il fondatore del Sermig di Torino racconta il “fuoco” che lo spinse a dar vita a un’esperienza che l’ha reso uno dei padri del volontariato in Italia
Obbediente, eppure libero e vivace: in un capitolo della pubblicazione dedicata al giovane beato, il ricordo del padre Andrea. «Impegniamo la nostra vita in un sì detto con amore».
Si conclude in questi giorni l’iniziativa della Biennale di Venezia, che ha presentato il Progetto Speciale dell’Archivio Storico dedicato all’ Expositio sancti evangelii secundum Johannem di Meister Eckhart.
Siglato un protocollo riguardante la diffusione dello sport e della cultura paralimpica all’interno di parrocchie, oratori, centri di aggregazione ecclesiale. Per il cardinale Zuppi: “Lo sport è uno strumento straordinario per favorire l’inclusione”. “Grazie a questo accordo avremo la possibilità di rendere ancora più capillare il nostro lavoro di promozione dello sport” è il pensiero di Luca Pancalli.
La carriera dell’autore, raffinato e innovativo, fu interrotta tragicamente presto da una terribile malattia. Il mondo che ha fatto, dell’amico Roberto Ferrucci, è un omaggio che restituisce il ritratto dello scrittore.
Tifosissimo dei biancocelesti, grazie alla S.S. Lazio, Dino Mancini è tornato sugli spalti dell’Olimpico per tifare la sua squadra del cuore. A rendere possibile il sogno di una serata allo stadio della capitale l’impegno di Aisla Lazio. L’associazione punta ad affiancare tutte le persone con la Sla per far vincere l’inclusione.
Grazie a un progetto della Fondazione Èbbene alcuni ragazzi che non studiano e non lavorano di Palermo e Messina sono stati formati per entrare nel mondo del lavoro, ma non solo. Hanno trovato ascolto, comprensione e dialogo. E, soprattutto, nuove relazioni.
Il titolo accademico conferito dall’Università della Tuscia al fondatore di Exodus è il quinto da lui ricevuto dal 1994 ad oggi. Don Mazzi, durante la sua Lectio Magistralis, ha detto che «la comunicazione, soprattutto quella digitale, l’abbiamo inquinata in modo tale da uccidere lei e suicidare noi».
La legge 176/2024, con un fondo di 1 milione di euro l’anno per il 2025 e 2026, prevede l’iscrizione dei senza fissa dimora nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali. Oggi anche chi non ha una residenza può iscriversi alle anagrafi comunicali con una procedura amministrativa, ma solo 96mila persone lo hanno fatto. Come implementare la legge? Se ne è parlato a una tavola rotonda di Fondazione Roche e dell’associazione Avvocato di Strada.