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Il mercato dei dati digitali. Il prezzo siamo noi

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Questa è una storia politica. Così politica, nel senso più alto del termine, che dovrebbe interessare tutti. Nessuno escluso. Tutto parte dalla società Cambridge Analytica e dal suo lavoro di “consulenza” per la campagna elettorale di Donald Trump, basato sull’uso improprio dei dati personali di 50 milioni di persone. Parte da lì, ma va ben aldilà e coinvolge così pesantemente Facebook da avere provocato a Wall Street, un tonfo del titolo della società di Zuckerberg. Leggi

Chi si scandalizza per il caso Facebbok-Cambridge Analytica è scemo o mangia sassi

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Alcune utili letture da fare (e domande da farsi) sul caso che sta trascinando nel fango il colosso social di Mark Zuckerberg.
Sul caso Cambridge Analytica, lo scandalo che in questi giorni sta mandando a picco le azioni di Facebook (e di conseguenza quelle di altri social network) e che sta producendo un bel danno di immagine a Mark Zuckerberg, ci sono alcune utili letture da fare. Leggi

Quante volte controlli il cellulare? Uno studio rivela se devi farti curare

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Con un occhio sul caffè e l’altro sul display del cellulare per leggere le email o l’ultimo post sui social. Controllare il telefono anche di notte, addirittura addormentarsi con il cellulare in mano, oppure precipitarsi a prenderlo appena svegli. Sono alcuni dei “tic” che evidenziano la possibilità che, in alcuni casi, internet possa diventare una malattia. Leggi

Quando internet diventa una malattia

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Quante ore, ogni giorno, passiamo al cellulare? Sicuramente più di quante dovremmo. Giornate intere a condividere foto, stati d’animo e notizie con il rischio di perdere il contatto che più conta davvero, quello con la realtà. Una situazione comune a molti che può sfociare in una vera e propria malattia: la nomofobia, vale a dire la paura incontrollata di rimanere sconnessi dalla rete. Leggi

Un’app lo fa per noi. Ricordarsi della morte non è smart, è saggio

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La reazione più scontata, per certi versi banale, è metterla sul ridere. Come Totò: «Non posso, ho un appuntamento». O come Troisi in “Non ci resta che piangere”: «Aspetta che mò me lo segno». La questione invece è serissima. A dispetto di corna e cornetti, si tratta della più inattaccabile, certa, e quindi trascurata delle verità. Tutti, nessuno escluso, dovremo morire. Leggi

Rapporto Agcom: ma gli italiani sono davvero un popolo informato?

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Troppo spesso la ricerca di informazioni su internet si risolve in una richiesta a Google che, nella migliore delle ipotesi, rimanda a Wikipedia. O in un’occhiata rapida ai post segnalati su Facebook, o agli hashtag di tendenza su Twitter. Se questo è informarsi, poveri noi. E il futuro non sembra radioso se circa un quarto dei minori non si informa o lo fa utilizzando un solo mezzo di informazione, che molto spesso è proprio il web. Leggi