Prima si aveva paura di criticare l’Islam, per timore di ritorsioni e di fatwe. Adesso gli stati hanno paura di criticare la Cina: la dittatura comunista è potente, arrogante, abituata a negare l’evidenza, menzognera come tutte le dittature: hanno addirittura avuto la faccia tosta di protestare quando in Italia avevamo chiuso i voli diretti, a gennaio, ricordate? Eppure da loro il contagio cresceva da tempo (ancora non siamo riusciti a capire da quanto).
Si moltiplicano gli attacchi al modello sanitario lombardo, una eccellenza internazionale. Di chi sono invece i tagli alla sanità italiana negli ultimi anni?
Parallelamente al Covid-19, un altro virus si sta diffondendo a macchia d’olio, in questo caso, nell’indifferenza generale: la pornografia online. La noia legata alla quarantena gioca brutti scherzi e contribuisce a ingigantire una delle più gravi dipendenze di questo secolo. A lanciare l’allarme è Tebaldo Vinciguerra, padre di famiglia, co-fondatore dell’associazione di promozione sociale Puri di Cuore.
Non vorremmo che la censura colpisse chi avanza critiche all’operato del Governo e dei suoi “esperti”.
«Oggi vorrei che pregassimo per tutti coloro che lavorano nei media, che lavorano per comunicare oggi, perché la gente non si trovi tanto isolata; per l’educazione dei bambini, per l’informazione, per aiutare a sopportare questo tempo di chiusura». È perché si svolga davvero il servizio della comunicazione e dell’educazione — non lasciando isolate le persone, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia — che Papa Francesco ha offerto mercoledì mattina, 1º aprile, la messa trasmessa in diretta streaming dalla cappella di Casa Santa Marta.
Boom di click che siti porno e virtual date: con la pandemia la tendenza è sempre più in salita.
L’odio online pone senz’altro problemi giuridici e di sanzioni. Ma il vero problema è psicologico e connesso allo sviluppo della Rete.
Chiusi in quarantena, anche i cristiani come animi sbandati si intrattengono via chat e sbandano ancora peggio: chi religioso, chi complottardo, chi banditore di propaganda di partito… Ma la fede è un’altra cosa.
Dov’è la nostra solidarietà ai giornalisti cinesi scomparsi per avere denunciato il regime?